Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIO
Apri Voce completa

pag.385


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
DIO
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
DIO
Dizion. 3 ° Ed.
DIO
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
DIO
Definiz: è altresì denominazione propria di Ciascuna delle divinità pagane, ovvero di Qualsiasi altra divinità. Accompagnasi per ordinario con l'articolo; e nel plurale fa, conforme al latino, Dei e anche, ma non si userebbe che in poesia, Dii. –
Esempio: Cic. Opusc. 441: Grandi grazie dovemo fare a' Dii, che stabiliro questa terra, che tante volte siamo campati di così oscura.... pestilenza del Comune.
Esempio: Dant. Inf. 1: Vissi a Roma sotto il buon Augusto Al tempo degli Dei falsi e bugiardi.
Esempio: E Dant. Inf. 31: Quando i giganti fer paura ai Dei.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 228: Così smorìo lo dio, come il fanciullo.
Esempio: Petr. Rim. 2, 148: Tutti son qui prigion gli Dei di Varro.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 245: Turchi, Arabi e Caldei, Con tutti quei che speran negli Dei Di qua dal mar che fa l'onde sanguigne.
Esempio: Bocc. Filoc. 222: Al tempio di Marte.... smontarono, e.... le loro armi offersero al santo altare, in reverenzia e in perpetuo onor dell'eccelso Dio.
Esempio: Libr. Ruth 6: È tornata la cognata tua al popolo suo, ed agli dii suoi.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 106: Paion gli Dei d'Egitto, Che son degli altri Dei suoceri e nonne.
Esempio: Nard. Amic. 5, 4: Prestami, o dio Mercurio, e' tuoi talari.
Esempio: Car. Eneid. 6, 94: È tempo omai, Dii tutti e Dee, cui la dardania gente Unqua fece onta, che perdono e pace Le concediate.
Esempio: Tass. Amint. Prol. 3: Chi crederia che sotto umane forme, E sotto queste pastorali spoglie, Fosse nascosto un Dio? non mica un Dio Selvaggio, o della plebe degli Dei; Ma tra' grandi e celesti il più potente.
Esempio: E Tass. Rim. 4, 2, 65: Già divien muto Apollo, e l'antro e l'onde, E gli Dei falsi e vani, La cui morte nel canto egli predisse.
Esempio: E Tass. Dial. 3, 207: Dimostrar la vanità e la malignità de gli Dei gentili.
Esempio: Bart. D. Mem. ist. Comp. 2, 120: Farsi a dire in publico contra i Dei e la Religione de' Giapponesi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 92: Chiede santo Agostino, onde avvenisse mai, che il Senato di Roma non s'inducesse, nè meno per rischiesta di Tiberio imperador, a collocare Cristo nel Campidoglio tra gli altri Dei, mentre per altro correva in Roma questa dottrina, che un uomo savio doveva adorare gli Dei di tutte le genti.
Esempio: Galian. B. Vitr. 19: A Venere, a Flora, a Proserpina e alle Ninfe de' fonti saranno proprj edificj corintj, perchè, riflettendosi alla gentilezza di questi Dei, parrà che ec.
Esempio: Alf. Trag. 4, 247: Ad annullar quegli empj Che in falsi tempj Han simulacri rei Fatti lor Dei.
Esempio: Pindem. Poes. 392: Fise le ciglia tien nell'orïente, Per veder pur se il caro Dio l'irraggia.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 79: Quel buon vino e prelibato Che m'avete regalato.... è l'ambrosia degli Dei.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 8: Agli Dei Chiedere invano aita.
Definiz: § I. Riceve, specialmente nel plur., varj aggiunti, denotanti le particolari attribuzioni o il grado delle respettive divinità. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 361: Giuro per quel Dio che con saetta folgore conferma li patti.
Esempio: Tass. Dial. 3, 206: Dicendo il maggior Dio, è necessario che stimi gli altri Dei minori.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 107: E forse Evandro fu quello che portò dall'Arcadia e il Palladio stesso, quando e' vi sia mai stato, e gli altri Dei occulti de' Romani, che non si è mai saputo veramente che cosa si fossero.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. appr.: Pausania scrive che a tempo suo nella rocca di Pallanzio d'Arcadia tuttavia vi era un tempio delli Dei καθαροὶ o puri,... i nomi de' quali o non sapevano o non gli giudicavano da essere pubblicati; religione e silenzio molto simile a quello osservato da' Romani verso de i loro Penati e Dei fatali, conservati secondo alcuni nel tempio di Vesta.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 14: Sembra ancora che fosse costume spezialmente etrusco l'aver Dei locali, cioè particolari e strani, non solamente in ogni gente, ma in ogni luogo.
Esempio: Alf. Trag. 2, 94: Agli infernali Dei Con questo sangue il capo tuo consacro.
Esempio: Fosc. Poes. 111: O figlio! Qui i tutelari Dei stanno e le leggi Del popol nostro.
Definiz: § II. Riceve pure aggiunti in costrutto con la prep. Di, e se ne formano perifrasi, indicanti una data divinità mediante le sue speciali attribuzioni o alcun luogo particolarmente e comecchessia sacro ad essa. –
Esempio: Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 106: La Deità dell'alto Dio d'Amore.
Esempio: Dant. Conv. 130: E adoravano le loro immagini, e facevano loro grandissimi templi,... siccome a Vulcano, lo quale dissero Dio del fuoco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 75: Se lo fesse (un lavoro) Minerva o il Dio di Lenno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 12, 74: In tal sembiante, in sì superba fronte, Che 'l Dio de l'arme a lui parea secondo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 36, 54: E le parea veder che 'l Dio di guerra Fosse Ruggiero alla possanza e all'arte.
Esempio: Cellin. Pros. 96: Questa era figurata per Nettunno, dio del mare.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 284: Gli dipinsero a dirimpetto del suo sepolcro il dio del silenzio.
Esempio: Fag. Rim. 6, 203: Invocherà talvolta il dio di Cirra.
Definiz: § III. Quindi in locuzioni per lo più scherzevoli, Il Dio di checchessia, dicesi di persona della quale si voglia denotar l'eccellenza in ciò che dal contesto è indicato. –
Esempio: Giron. Cort. volg. Framm. 20: Elli la tiene per un dio di bellezza.
Esempio: Bern. Orl. 51, 7: Quel Ruggero, Ch'è il dio della bellezza e del valore.
Esempio: E Bern. Orl. 55, 33: Aveva un schiavo chiamato Gambone, Che pareva lo dio del vituperio.
Definiz: § IV. Un Dio, Com'un Dio, o simili, sono locuzioni esprimenti grado di suprema eccellenza d'alcuna persona. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 17: Fu nella vita sua sì fatto e tale, Che ciascun mio (è Roma che parla di Romolo) l'aveva per un dio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 29: La beltà, la virtude, i modi d'esso, Esaltato l'avea fin sopra i Dei.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: E passa a Lamporecchio per un dio.
Definiz: § V. E per Ciò che alcuno a sè faccia supremo oggetto de' proprj pensieri, affetti, propositi; ed altresì Ciò in che alcuno riponga assoluta e baldanzosa fiducia. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Fatto v'avete dio d'oro e d'argento; E che altro è da voi all'idolatre, Se non ch'egli uno e voi n'orate cento?
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 199: Dice s. Agostino,... che quella cosa nella quale l'uomo pone principalmente il suo amore, e dilettasi, come in sommo bene, quella è suo dio. E però abbiamo detto che alcuni fanno dio del ventre, alcuni del denaio, alcuni d'altri beni, cioè che vi pongono tutto lor cuore.
Esempio: Car. Eneid. 10, 1223: O mia destra o mio dardo,... che dii mi siete, il vostro nume A questo colpo imploro.
Esempio: Segner. Mann. magg. 29, 1: Tutto ciò che ciascuno costituisce rispetto a sè come fine ultimo, sicchè in tal bene si quieti, è dinominato, per simiglianza, suo dio. Vuoi tu dunque, secondo la vera lettera (Deus huius saeculi) saper qual sia questo dio del secolo di cui qui si ragiona? È quel che il secolo si costituisce per dio: il danaro, il diletto, la gloria.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 98: Si tiene per dio l'interesse, l'ambizione, il piacere, stimandoli come fine.
Definiz: § VI. E in locuzioni esclamative, augurative, deprecative, e simili. –
Esempio: Cic. Opusc. 276: Oh dei immortali! io non mi rallegrerò d'aver udito ed imparato alcuna cosa?
Esempio: E Cic. Opusc. 280: Oh dii immortali! non intendono gli uomini, come è grande la entrata della temperata vita!
Esempio: Bocc. Filoc.: Ma cessino gli dii, che tu in alcuno atto o per alcuna cagione t'avessi offesa.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 179: Eterni dei, consiglio!
Esempio: E Metast. Dramm. 3, 193: Ecco il decreto Terribile, ma giusto: Nè vi manca, o Signor, che il nome augusto. T. Onnipotenti dei!
Esempio: E Metast. Dramm. 3, 200: Di chi fidarmi In avvenir potrò, se giunse, oh dei! Anche Sesto a tradirmi.
Esempio: Alf. Trag. 4, 341: Lode agli Dei! qui radunarsi veggio I cittadini veri.
Esempio: Mont. Poes. 2, 50: Deh! per gli Dei, m'udite! Poi m'uccidete.
Definiz: § VII. Talvolta si prende in senso generico per Essere celestiale, divino: e ciò massimamente nel linguaggio poetico. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Ella (la Fortuna) provvede, giudica e persegue Suo regno, come il loro gli altri Dei.
Esempio: E Dant. Parad. 5: Così da un di quelli spirti pii Detto mi fu, e da Beatrice: di' di' Sicuramente, e credi come a dii.
Esempio: E Dant. Rim. 198: Però nessun si vanti Dicendo: Per ischiatta i' son con lei (con la virtù), Ch'elli son quasi Dei Que' c'han tal grazia fuor di tutti rei.
Esempio: E Dant. Conv. 349: Rende incontanente ragione, dicendo che quelli che hanno questa grazia, cioè questa divina cosa, sono quasi come Dei, sanza macola di vizio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 368: Quello che mi faceva più maravigliare, si fu che proponendo un qualche Dio fabbricatore di tutte le cose, non soggiungevano [i sapienti] nè donde venuto fosse, nè dove stesse quando fabbricò l'universo.
Esempio: Mont. Poes. 2, 225: Di noi pietoso un Dio certo il soccorse.
Esempio: Pindem. Poes. 32: L'uom sempre vegg'io Sotto la scorza dell'eroe, del dio.
Definiz: § VIII. E talvolta la parola Dei si adopera, pure in senso generico e nel linguaggio poetico, per significare la divinità; Dio. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 299: Questa aspettata al regno degli Dei, Cosa bella mortal passa e non dura.